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L'Ornitologo Cittadino:
il Pettirosso

Un vecchio racconto del folklore inglese riconduce il colore del pettirosso al sangue di Cristo; secondo la leggenda l’uccellino sarebbe volato sulla croce per allietare col suo canto le sofferenze del figlio di Dio… Tutto molto bello, ma mi sembra evidente che gli inglesi dell’epoca non conoscessero affatto l’etologia dell’uccello in questione: territoriale all’inverosimile, il pettirosso si cimenta in lotte senza esclusione di colpi per il dominio di una area non esattamente piccola (0.55 ha o 0.22 ha a seconda del periodo dell’anno). Gli scontri possono rappresentare, in alcune zone, una delle principali cause di morte tra gli adulti.

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Si ciba principalmente di insetti, ma in inverno non disdegna piccoli frutti, utili per aumentare l’apporto calorico della dieta. Se in cerca di prede, generalmente non si mostra timoroso nei confronti dell’uomo e si avvicina spesso ai contadini che, lavorando, possono portare alla luce vere e proprie prelibatezze. Per lo stesso motivo si avvicina anche ad animali selvatici, come ad esempio ai cinghiali che grufolano.

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In Italia è stanziale, migrante e svernante ed è quindi possibile osservarlo tutto l’anno. Nidifica in qualunque luogo possa offrirgli anche solo un minimo di riparo: molti oggetti umani si prestano bene a questo ruolo come vasi, tegole, barbecue in disuso e molto altro. Realizzare una cassetta nido per questa specie non è difficile ed è sicuramente un regalo che questi uccellini apprezzeranno.

Ed ora non vi rimane che prendere il vostro binocolo e divertirvi nell’osservazione!

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